Terça, 03 Janeiro 2012 @ 21:55
(ripubblico la parte7 con un disegnino a sfrocoliare fantasie ;)
Luisa si volta, basta uno sguardo ed il cagnolino è di nuovo mansueto e torna a cuccia con la coda tra le gambe.
Mi guarda con occhi maliziosi e voluttuosi che mai mi aveva regalato prima. Le sua braccia attorno al mio collo, alle mie spalle. Ed io di pietra. Provo a sciogliermi seguendo il ritmo e l’eccitazione. A poco a poco riesco a rendere i miei movimenti più morbidi. Le pupille di lei incollate alle mie, mi continuano a divorare con una voluttà sensuale che si fa a volte canzonatoria a volte più seria, ed a volte lasciano trapelare una specie di scintilla nera di furore. Difficile capire cosa abbia dentro.
Comunque mi cuoce a fuoco lento, muovendosi sinuosa addosso a me, girandosi mi struscia il culo sul pacco, solo un istante, poi si ritrae e torna ad avvicinarsi. Sono di nuovo in orbita.
Ad un certo punto, il suo sguardo, sempre sensuale e pieno di cupidigia, si fa più duro, quella scintilla nera prevale. Mi prende per un polso e mi trascina fuori dalla stanza. Risaliamo il corridoio fino alla porta del bagno e lì, in mezzo a tutti, mi ci fa entrare e si infila dentro con me. Chiude la porta alle nostre spalle e mi riaccalappia con quegli occhi neri e furenti, spingendomi al muro. Uno schiaffo.
“Sono incazzata, sono tremendamente incazzata. Ti sembra possibile che il mio uomo debba preferire andarsene a dormire piuttosto che passare una serata come questa con me?”
Luisa aveva, bevuto, si vedeva e si sentiva, ed ora sembrava prendersela con me. Ed io… io non aspettavo altro.
Mi prese per i capelli e mi fece inginocchiare a terra, appoggio il sedere al mobiletto allargò le gambe e tirò su la gonna a scoprire le autoreggenti e le mutandine nere. Le scostò, scoprendo la figa completamente depilata e tirandomi forte per i capelli mi prese la testa tra le gambe, stringendola tra le cosce. Inebriato e vinto iniziai a leccarle il clitoride. Subito le labbra mi si impregnarono dei suoi umori pungenti.
“Più forte porco”
Poi si scostò dal mobiletto, fece roteare la gamba destra attorno alla mia spalla sinistra e subito mi ritrovai a terra con lei seduta sulla faccia. Ora era lei a dare il ritmo, lei a scoparmi la faccia, strusciandosi forte sulla mia bocca, sulla lingua che tenevo fuori con forza, sul mio naso.
I gemiti che emetteva erano di goduria e di rabbia, sempre più forti, incuranti del fatto che qualcuno fuori potesse sentirci.
Continuava a tirarmi i capelli spingendo il suo peso contro la mia bocca, ansimando e gemendo e fissandomi con occhi pieni di rabbia. Venne violentemente, bagnandomi il viso e liberando completamente il suo corpo tremante sulla mia bocca.
Rimase per un po’ ferma, mi coprì il viso con la gonna e continuò a dondolare con movimenti impercettibiliil clitoride lulla mia lingua. Poi si alzò ed uscì dal bagno lasciandomi lì.
Subito mi ricomposi ed uscii dal bagno con la paura che qualcuno potesse vedermi in quello stato. Lì fuori la porta, a fissarmi con sguardo incredulo dopo averci sentito ed aver visto Luisa uscire dal bagno, trovai Rosa, la più cara amica di Michele che mi aveva anche fatto il filo ma che non mi era mai andata troppo a genio (oltre al fatto che non era per niente carina). Rimanemmo immobili uno di fronte all’altr. Il sangue mi si gelò nelle vene.